domenica 8 settembre 2013

Jakarta, 3 settembre 2013

Gli incroci tra teatro e attualità sono molteplici: alla guerra serbo croata, per esempio, nello spettacolo “There fare away” del Bajkamela Puppet Theatre di Belgrado, scritto e diretto da Amela Vucenovic o alla distruzione in seguito a catastrofe (nucleare?) nello show” Urashima” del Puppet Theater Yumemi Trunk gruppo giapponese di Nagoya. Tali incroci oltre che nelle tematiche sono praticati negli stili com’è il caso dell’indonesiano Pappermoon Theater che utilizza i puppets in una messa in scena contemporanea affidata anche a recitazione e videoproiezione. Sul palcoscenico erano presenti alcuni anziani sopravvissuti all’internamento voluto da Sukarno contro gli oppositori del regime ( gli stessi che in un primo tempo lo avevano sostenuto). Teatro d’impegno, dunque, e non solo favola e mito nelle proposte del Festival che non tace neppure sulle tematiche femministe. Mentre per le strade di Giacarta gli integralisti islamici sfilano per protestare contro l’organizzazione del concorso per l’elezione di miss Mondo in Indonesia, nel Museo nazionale la greca Athina Biniou del gruppo “Prassein Aloga” sostiene nel suo spettacolo “The Sugarkeneaded” i diritti delle donne contro le coercizioni e gli abusi di cui sono vittime. Altro tema costante quello degli animali. Il desiderio di mettere ordine nel disordine che regna tra le specie viventi ( ma anche tra razze, culture, etnie, religioni) ha ispirato non pochi spettacoli, a partire dal nostro “Abyss Adventure” in cui l’amore tra un gabbiano e un pesce diventa metafora dell’abbraccio tra mondi opposti e all’apparenza inconciliabili. Lo spettacolo del gruppo cecoslovacco Minor Theatre di Jiri Damek è una lettura animata del libro della giungla in cui Riki, la storia di una mangcusta e dei pericoli che deve affrontare nel bosco di notte, tra serpenti e lupi. Anna
















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